Quest'anno Caviar Giaveri ha festeggiato quarant'anni di attività. Puoi fare un bilancio di questa lunga storia imprenditoriale dagli anni in cui era vostro padre a capo dell'azienda sino ad oggi con la gestione di tre sorelle? Come vi dividete i compiti?
«La nostra storia comincia appunto 40 anni fa. L’allevamento nasce alla fine degli anni ’70 e inizialmente è destinato all’anguilla. Grazie all’intuizione di mio padre Rodolfo, che introduce già nei primissimi anni ’80 gli esemplari di storione, si trasforma ben presto nel parco più vasto del Mondo dove alleviamo oggi ben dieci specie diverse di questo bellissimo animale. La storia del caviale è affascinante e complessa, da quando lo storione è stato dichiarato una specie in via di estinzione protetta dal Cites, acquistare il caviale proveniente da un allevamento autorizzato e dotato di idonea etichettatura rappresenta un valido impegno a sostenere chi contribuisce, legalmente, alla salvaguardia di questa magnifica specie ittica. Scoraggiando il bracconaggio e la pesca barbarica dei pochi esemplari rimasti nel loro ambiente naturale, aiutiamo la sopravvivenza di una specie che ha mantenuto per millenni le caratteristiche che aveva nella preistoria. Per noi fare questo mestiere, significa continuare questo avventuroso percorso iniziato da nostro padre che è stato tra i pionieri dell’acquacoltura italiana e ha investito molto in questo settore impegnativo. Il nostro lavoro non consiste solo nel business del caviale, ma ci sentiamo parte di una generazione consapevole e rivolta alla conservazione della natura, della salvaguardia delle specie in via di estinzione. La nostra azienda a conduzione familiare rispecchia un po’ la realtà imprenditoriale del Nord Est che produce eccellenze nel mondo con una visione ampia ed attenta all’ecologia, dove ognuno di noi ricopre attivamente i ruoli chiave. Mio padre è ancora protagonista della gestione degli impianti ittici, con la sua passione per l’acquacoltura e la ricerca di continue innovazioni tecnologiche del settore; io sono più attenta al controllo qualità e alla gestione della produzione del caviale, Jenny riveste un ruolo più commerciale e di marketing, mentre Joys è nell’amministrazione e logistica».



Quali sono le caratteristiche essenziali di un caviale di qualità? Voi, tra l'altro, oltre ai classici Osietra, Beluga e Sevruga, realizzate anche una selezione per l'alta cucina chiamata Chef Deluxe. Come si distingue dalle altre?

Ma come fa il consumatore finale a sapere da dove proviene il caviale?



Come è cambiato il mercato del caviale quest'anno con i problemi legati alla pandemia? Avete una vendita online? Vendete anche all'estero e in quali mercati?
«Questo è un anno molto particolare, e anche nel mondo del caviale questa forte crisi sta avendo delle ripercussioni importanti soprattutto in termini di quantità prodotte. Speriamo nella ripresa rapida del settore della ristorazione, che purtroppo è il più colpito in questo momento. Il caviale Giaveri si può facilmente ordinare con un click nella boutique on line (www.caviargiaveri.com) e viene spedito in 24/48h con speciali contenitori isotermici per mantenere la catena del freddo, direttamente dal produttore al consumatore. Esportartiamo in tutto il mondo caviale italiano di alta qualità e i principali Paesi sono Francia, Germania, Inghilterra, Danimarca , USA, Canada, Brasile, Sud Africa e Oriente».
