
La tenuta Borgo Condé è un progetto piuttosto recente ma ambizioso che mette insieme vigne, ospitalità e ristorazione. Quali sono gli obiettivi?


Il Sangiovese di Romagna, che rappresenta la grande maggioranza delle vigne, non ha mai avuto negli anni una reputazione al pari di altri vitigni italiani celebri. Come mai e cosa si sta facendo per riqualificarne l’immagine?
“Io credo che il problema della poca o errata conoscenza della nostra denominazione sia stato per anni legato a motivazioni storiche e socio-economiche della regione: a partire dagli anni 50 la riviera romagnola è stata un polo di attrazione forte per chi viveva nelle nostre campagne che di conseguenza sono state in parte abbandonate. Le nuove generazioni hanno invece chiaro il valore della terra ed il potenziale delle nostre colline e stanno facendo molto per riqualificare il territorio. Negli ultimi 5 anni io stessa ho visto moltissimi cambiamenti, con la denominazione Predappio in forte crescita e un grande interesse sui mercati per i vini legati a questo territorio. Le esportazioni aumentano così come i prezzi medi delle bottiglie e anche il valore dei terreni. Io penso che l’inizio di un nuovo cammino sia già stato intrapreso.”

In un mondo a prevalenza maschile quali sono le difficoltà maggiori incontrate vista la tua giovane età?
